La calendula, chiamata anche calendola o fiorrancio, è una pianta erbacea annuale originaria del Mediterraneo. Cresce fino a un'altezza di circa 50 cm e fiorisce in giallo o arancione da giugno a ottobre. I suoi fiori luminosi rendono felici non solo noi, ma anche gli insetti impollinatori (bombi, farfalle, api) che vengono attratti da questa pianta ricca di proprietà erboristiche.
Sempre in agricoltura, la calendula svolge anche un'azione repellente nei confronti di alcuni insetti dannosi o indesiderati e le sue radici producono una sostanza chimica nociva per i nematodi. Per tutte queste sue caratteristiche positive, la calendula viene spesso coltivata nell'orto accanto a zucca, legumi, pomodoro, peperone e molto altro.
Se questa graziosa pianta viene posta in luoghi caldi e soleggiati ti omaggerà con ricche fioriture. Assicurati che riceva circa 4-8 ore di sole al giorno e che sia riparata dal vento.
Terriccio: la calendula predilige un terreno leggermente sabbioso, e dunque sciolto. Puoi usare il il terriccio Cactus Love, che contiene una percentuale di sabbia. Soffre con ristagni idrici.
Acqua: se parti dai semi, durante la fase di germinazione la calendula deve essere annaffiata regolarmente, circa ogni due giorni. Una volta che il fiore è cresciuto, basta innaffiarlo una volta a settimana o due volte se le giornate sono particolarmente calde e soleggiate.
Concime: per avere una fioritura intensa e abbondante, bisogna somministrare regolarmente del concime. È meglio utilizzare fertilizzanti a lenta cessione e distribuirli a inizio stagione vegetativa; in questo modo si garantiscono gli elementi nutritivi principali durante tutto il periodo della fioritura.
I semi di calendula germinano rapidamente e si possono seminare in vaso da metà maggio. Una volta posizionati nella terra, coprili e annaffiali. La temperatura ideale per far germinare questi semi è di 15 °C quindi non posizionarli in un luogo troppo caldo della tua casa: ricordati, però, che deve essere un ambiente ben luminoso!
I semi: dopo che i fiori appassiscono, i semi diventano visibili. Prima sono verdi, poi col tempo diventano marroni e duri. Una volta prelevati con cura, si devono mettere per alcuni giorni su carta da cucina in modo da farli asciugare. Si consiglia di conservarli in un luogo buio e asciutto per poi seminarli l’anno successivo.
I fiori: i fiori di questa pianta possono essere raccolti e utilizzati in cucina. I petali freschi vengono mangiati nelle insalate o usati per fare dei canditi. In alternativa, essiccando i petali si possono fare decotti o infusi. I boccioli (come quelli del tarassaco) si possono conservare come sottaceto. La calendula ha anche virtù medicinali; funge da antinfiammatorio, cicatrizzante e disinfettante. Non solo. Questa pianta viene usata anche in cosmesi come idratante: con i suoi fiori si possono realizzare delle creme naturali per le mani o per lenire le scottature.
Purtroppo la calendula è sensibile all’oidio, un fungo conosciuto come “Mal bianco” che compare come una polvere biancastra sulla superficie fogliare. Per prevenire la sua insorgenza, bisogna annaffiare solo il terreno, stando attenti a non bagnare fiori e foglie.